Alla fine della fiera, in questi ultimi giorni di noia pastosa, e’ il momento di regalare al web informazioni turistiche preziose. Credo che in tutto abbiamo girato quasi 10.000 km. il Botswana non e’ piccolo. Affatto. E abbiamo visitato davvero tanti posti. Per questo mi sento in grado di stilare la mia piccola guida turistica del Botswana .
Qui parlero’ principalmente dei posti dove abbiamo pernottato. Usero’ una conversione approssimativa Euro-Pula, come 1 euro uguale 10 pula.
Dunque atterrati a Gaborone , la capitale, abbiamo girellato per il Kalahari, o per meglio dire il Kgalagadi (aspirando la g come la Jota in castigliano), un deserto semiarido punteggiato di boscaglia, il bush per l’appunto. Nei villaggi lungo la strada (la transKgalagadi) abbiamo dormito chiaramente in tenda. Rifiutando categoricamente ogni possibilita’ di lavarci. E qui e’ iniziato subito male il viaggio, gettando il seme dello sconforto nei colleghi che e’ poi sfociato nel delirio furioso del primo autista.
Ghanzi. Il primo centro di rilievo, con supermercati e tutto, andando verso nord. Presso il Tautona Lodge abbiamo pernottato in Safari Tent. Voto Buono. Per safari tent si intende una tenda piu o meno grande montata permanentemente nella zona campeggio, e contenente letti attrezzati con proprie coperte e lenzuola. In questo caso la tenda era bella grande, collegata a un bagno privato in muratura con doccia, ventilabile la notte con finestre vista alba e una grande veranda sopra una base di cemento sopraelevata, con sedie e tavolo. Molto imboscata nel bush, in mattinata e’ passato un branco di zebre proprio davanti. Ci sono degli animali non feroci che vagano nella piccola riserva, come zebre e antilopi e struzzi. Ristorante medio/buono. Piscina lurida. La tenda viene 30 euro, che sia uso singola o doppia non cambia.
Non ci sono altri alloggi verso Charles Hill (confine Namibia ). Ma in direzione Maun, ci si puo’ fermare a D’Kar, un villaggio un po’ piu strutturato del solito, dove un prete ha portato la chiesa, la parola di dio, il progetto per salvaguardare la lingua dei Naro – sviluppato ovviamente per tradurre la bibbia, dal controverso gruppo che ha prodotto anche Ethnologue – e un generico interesse da parte di qualche turista bianco di passaggio. C’e’ possibilita’ di mangiare la solita polenta e stufato di manzo e prendere una coca cola. C’e’ un centro per lo sviluppo artistico, il kuru project , dove trovare tantissime stampe (non so se litografie o serigrafie) di artisti locali. Una guest house economica, 5 euro per un letto e bagno condiviso, ci sono tipo 4 stanze con 4-5 letti ciascuna, ad uso ostello camerata.
Maun: il centro di riferimento per il nord del paese, cittadina sviluppata nel giro di una decina di anni. Un paesone dannatamente caldo, da non credere. Molti posti dove pernottare e mangiare, fast foods e ristoranti veri e propri. Alloggiamo al Sedia Hotel, e nell’ottica del risparmio, continuiamo la politica della safari tent. La signorina alla reception mi chiede “vi piace campeggiare, eh…?” eh si tesorone, adoriamo campeggiare. Qui abbiamo scazzato di brutto, la tenda era veramente piccola, con letti pieghevoli da ospedale, niente veranda e bagno condiviso piuttosto lontano. A partire da Maun e’ il caso di tenere sott’occhio maggiormente gli oggetti di valore. Vale per le citta’ e per I centri vicini ai confini del Paese. Ristorante medio triste. Nella sera si e’ scatenato un diluvio e pioveva un poco dentro la tendina. La sera successiva ceniamo in zona aeroporto in un posticino gusto aviazione anni 30, ampia scelta menu, ma non buonissimo. A Maun si puo’ fare una passeggiata a piedi in una mini riserva naturale con qualche animale in giro, tipo 3 ore di passeggiata.
La strada verso Dobe, altro punto di confine con la Namibia , e’ davvero lunga e accidentata. I villaggi sperduti per quella zona non sono raggiunti da acqua corrente.
Tornati a Maun, troviamo il posto vincente, il miglior rapporto qualita’ prezzo, da segnare: Alfa Accomodation. 00267 6864689. Mini abitazioni con letto pulito, doccia ok, TV, frigo, bollitore, a soli 20 euro per stanza singola, 31 doppia.
Ceniamo allo Sport Restaurant, gestito da bianchi, buono, solito 10 euro.
Una precisazione: la differenza tra Lodge e Guest House non e’ chiara. Teoricamente la guest house sono mini abitazioni e il lodge e’ una struttura piu complessa, magari con ristorante, miglior livello. Questa non vale come regola, infatti a volte il lodge e’ merdoso.
Molliamo Maun per inoltrarci verso Shakawe, a nord, il cuore dell delta dell’Okavango. Un grande delta verde, un fiume che finisce qui in mezzo all’Africa. Zona malarica. A Shakawe c’e’ il Choppies (la catena di supermarket), la filiale Barclays Bank, un punto ristorazione con il classico polentone e manzo e variante pesce fritto. Qua si trova pesce fresco di fiume. Baretto per le birre. Abbiamo dormito un paio di notti in tenda facendoci ospitare forzatamente da un centro per lo sviluppo di progetti locali, il Kuru Development Trust, usando la loro doccia. Forse hanno anche delle camere con letti. Poi abbiamo dormito al Hawk Guest House 00267 6875227. singola 25 euro. Bruttino, ma passabile. Ristorante scarsissimo. Per passare ai villaggi a est del fiume si prende il traghetto. Ci sono un paio di traghetti che fanno la spola, contengono 3 automobili alla volta, ci si mette 5 minuti a traghettare, ma le operazioni di carico e scarico e le varianti macchina che non parte piu bloccando la via di uscita e motore del traghetto che si guasta allungano il tutto fino a 2 ore. Questo va messo in conto al rientro, il traghettamento chiude alle 18.30, bisogna fare due conti per non rischiare di rimanere da una parte del fiume fino al mattino dopo.
Lasciando Shakawe ci siamo fermati alle Tsodilo Hills, un punto turistico assai suggestivo. Mini museo, e passeggiata che costeggia le pitture rupestri. Niente cibo nei paraggi.
Un salto di varie centinaia di kilometri e siamo a Kasane, confine con lo Zambia . Zona assai malarica, di feroci zanzare. Troviamo tutti i lodges fully booked, e approdiamo a Ngina Safaris 00267 71635806, un campeggio medio onesto da 5 euro a notte (tariffa standard per il campeggio, non ho osato mai campeggiare nei campeggi lusso da 10 euro, cosa ci sara’ mai da mettere del lusso nel piantare una tenda nel verde.) solo spazio tenda e zona bagno doccia maschi femmine, niente risto bar. Kasane e’ un punto con Choppies, banche, strutture varie. Scendiamo verso Pandamatengo, confine con Zimbawe. Attenzione: la strada Nata-Kasane, un lungo tratto di strada, fa veramente schifo. Asfalto danneggiato, tratti di lavori in corso, buchi e voragini, peggio della Salerno-Reggio. Forse tra qualche anno sara’ terminata. E’ molto pericoloso viaggiare nell’oscurita’ non per I soliti asini e mucche ma per animali piu selvaggi, come l’elefante. E’ sconsigliata la sosta pipi nel bush a tutte le ore, ci sono I leoni.
Appena fuori Pandamatengo troviamo il Touch of Africa Safari Lodge, gestito da bianchi particolarmente tristi. Faccio dormire I ragazzi nell’alloggio bungalow (22 euro in totale), che si rivela squallidissimo e asserragliato da fameliche zanzare. Cena e colazione ricche e ottime. Singola sui 35 euro, se ricordo bene. Bar fornitissimo. I gestori ci danno dentro.
A Nata ci sono un paio di lodges, ma dormiamo da bless. C’e’ una stazione di servizio con mini market e un fast food. Niente banche in tutta la zona, a parte Maun e Orapa Lethlakane.
Nella zona delle pans, piane saline, incontriamo un bel lodge a Gweta. Gestito da bianchi. Piscina pulita, wireless internet, simpatico bungalow col tetto di paglia e il bagno privato a 30 euro uso singola. Bel ristorante con candele e atmosfera, ottima cena. Bar relax con divani. Effetto turista bianco coloniale, ma ok, ogni tanto ci puo’ stare. Per la strada dopo Phuduhudu cerchiamo alloggi invano. Ci sono fantomatici lodges a 5 stelle per I veri turisti bianchi ricchi, con gilet kaki con le tasche da safari, e vanno prenotati da Maun in combo pacchetto gita nella riserva. Quindi guidiamo sotto un fottuto diluvio fino a Rakops, ci sono due motel sulla strada principale, ne scegliamo uno. Il generatore e’ guasto e non c’e’ eletticita’. La stanza e’ ok, a 30 euro, TV. Il bagno e’ scarso. Ogni qualvolta nel bagno non trovo la doccia ma solo la vasca, magari a rubinetti separati, non posso dire che il bagno sia soddisfacente.
Lethlakane e’ una paese abbastanza sviluppato, appena sotto ad Orapa, zona di minera di diamanti. Vari supermercati, uffici amministrativi, banche, amico internet, ma niente ristoranti, solo un fast food Bimbo’s. incappiamo in un’altra lovely guest house, il Mikelele Motel. Stanza carina, pulita, TV e aria condizionata, a 30 euro. Ristorante assai triste, servizio scadente.
Nella strada verso Francistown ci si puo’ addentrare verso le pans per una bella veduta. Francistown e’ una citta’, forse piu’ effetto citta’ della stessa capitale. Vicina al confine con lo Zimbawe. Diversi centri commerciali. Non molti ristoranti, forse due o tre, incorporati negli alberghi di alto livello. Per mangiare non si spende mai tanto. Per dormire si puo’ spendere un’eresia, ma una cena al ristorante con una bevanda raramente puo’ sforare I 10 euro. Dormiamo in un’inutile alloggio fuori dal centro, Sunny Side Guest House 00267 72151901. 25 euro la singola. Le stanze non sono neanche male, TV e ventilatore in camera, a parte bagno con vasca, ma il servizio e’ discutibile, soprattutto il fatto che il gestore si informi accuratamente quando scendiamo in citta’ e piu o meno quanto stiamo via, poi vediamo via vai di coppie e quando torniamo in camera troviamo una scatola di preservativi dentro l’armadio che prima non c’era.
Diversi centri abitati sulla strada per Gaborone dove fare pit stop e pausa pranzo.
A Gaborone una notte al t Tiedu Bed and Breakfas00267 3105626. una costruzione in zona residenziale fuori dal centro. A me piace la storia bed and breakfast, quindi l’ho trovata parecchio accogliente. Stanze da diversi prezzi, da 22 euro a 33 euro. Io ovviamente vengo destinata alla stanza economica, che e’ comunque carina. TV, aria condizionata, doccia. Arredamento gradevole, ho dormito proprio bene (anche perche’ mi ero tracannata una buona dose di liquore dolce di amarula). Ah il breakfast non e’ scontato, la signora va informata con largo anticipo altrimenti va nel panico e inizia a ripetere ”il frigo e’ vuoto, e’ vuoto, dovevate dirmelo prima!!”. Per l’ultima notte in compagnia dei miei soci avevo scelto il Riverside Lodge, indicato dalla guida di Brigg come albergo di media classe, penso singola a 35 euro ci siamo dai. Invece, una merda, una vera merda. Imbucato nell’oscurita’, 6 abitazioni sul ghiaione, stanze brutte, maledetta vasca da bagno. TV e aria condizionata. Colazione inclusa ultra scarsa. Tristezza. Il posto migliore a Gabs e’ il Brackendene Lodge, in centro citta’, dove mi trovo ora. 00267 3912886. Singola 29 euro. Stanza ampia e carina, ben arredata. TV, aria condizionata, bollitore, possiblita’ self catering ti mettono una piastra cottura vicino al lavandino. Bagno con doccia e asciugamani vinaccia. Wireless, zona cucina ristorante niente di straordinario ma ok, effetto alberghetto di citta’ con via vai di gente.
Guidando verso la Central Kgalagadi Game Reserve (CKGR), nel maledetto sterrato verso l’ultimo villaggio dove non ci hanno fatto campionare, ci siamo fermati in un guest house del quale non ho ulteriori dati. Gestito da bianchi, effetto safari turista bianco ricco. Bungalow da 70 euro a singola. Niente di fantasmagorico, sia chiaro, giusto il como ’ un po’ piu’ bello del solito e I rubinetti piu’ luccicanti, ma niente TV e aria condizionata. Una bella reception ristorante con sedie in ferro battuto, piscina ok. Non mi spiego queste scelte di turismo snob a caso. abbiamo fatto una sosta per una bibita, e chiedendo la coca cola ci hanno chiesto se la volevamo normale o Light. Non ho mai visto coca cola light in tutto il Botswana .
Qualche nota su come mangiare. La base della ristorazione sono I punti fast food tradizionali, dove una signora paffuta prelevera’ del cibo da vasche di alluminio con coperchio a volte riscaldate, tipicamente la polenta Bianca e lo stufato di manzo e ve lo schiaffera’ su un ciotolo di polistirolo. Se siete fortunati ci sono un paio di tavoli con sedie e il rubinetto in un angolo con una ciotolina di detersivo liquido o in polvere per lavarsi le mani. A seconda del livello del punto ristoro si possono trovare varianti come riso e pollo, e contorni di verdure classici come la zucca lessa un po’ zuccherata (butternut), la coleslaw, il morogo (tipo spinaci tirati in padella piccanti, molto buono). Fagioli in salsa di pomodoro (ketchup) e’ il classico dalla lattina. Altre varianti sono il samp (pastone di mais e legume, tipo cemento), la polenta di sorgo grigiastra (altrettanto smagosa) e fantasiosi prodotti da animali morti come gli intestini o I reni. Nella zona dell’Okavango, come dicevo, si trova anche il pesce. Ma il manzo si trova sempre, il Botswana e’ un grande allevatore di bovini. Il pasto di questo tipo solitamente costa 1 euro e mezzo. Lo si puo’ prendere take away in qualunque supermercato al banco gastronomia.
Il fast food a catena, invece, si basa sul pollo. I principali sono Nando’s, Barcelo’s, Bimbo’s, KFC, Chicken Licken. Nando e Barcelo si rifanno allo stile portoghese, e pompano il prodotto con le salsine piccanti in piu’ varianti.
Il ristorante vero e proprio come lo intendiamo noi e’ assai raro. Se chiedete un ristorante in paese e’ facile che vi mandino da Nando. Alla fine consiglio strutture gestite dai bianchi, per uscire dallo schema stufato di manzo e polenta, e magari spararvi una grigliata, o carne di maiale per variare un po’. Come dicevo mai troppo cari.
Il vino e’ roba da bianchi. Qui si bevono gran lattine di birra, a me piace la Black Label (“more refreshment, more reward at the end of the day”), viaggia sui 70 cent. E una vasta gamma di succhi di frutta confezionati, che giocano sul succo di uva, il guava, il litchi e il mango.
Caro lettore, ora che ti ho spiegato come mangiare e dormire, sei a posto. Non ti resta che trovare una compagnia di tour operator che ti scarrozzi in lungo e in largo nei parchi per appagare la tua sete di safari. Nella logistica prettamente turistica ahime’ rivelo lacune. E’chiaro che hai bisogno di una macchina, coi bus non e’ facile, e non esistono ferrovie. Posso solo sconsigliare con tutto il cuore la Kaie Tours gestita da Christopher Toye, un emerito cretino. Lui e la sua incompetenza e petulanza, la macchina scassona, e l’autista psicolabile in cerca di tirare su soldi da quegli stronzi dei bianchi usurpatori. Un branco di inetti. Noi siam andati bene dalla compagnia dello Zambia che gia’ conoscevamo per un precedente fieldwork, la Limo Hire, un bianco relativamente affidabile alla gestione (seppur non meno usurpatore) e uno staff di autisti competenti e di temperamento ragionevolmente mite.
Come ultime note, il Botswana e’ una nazione pacifica e stabile, con basso tasso di criminalita’ e relativa quiete. Turismo caro per pochi, basato sui grandi mammiferi da savana. Niente di spettacolare sul fronte artigianato, cose classiche di gusto africano generico. Stagione delle piogge torrenziali e’ ora, dicembre. Quando ci si da’ la mano per salutarsi, o quando si offre o si riceve qualcosa (tipo i soldi alla cassiera), e’ buona norma tenere l’altra mano in vista, di solito la sinistra si appoggia sull’avambraccio destro. Gran brava gente, i boscimani, riservati, ma curiosi. I bianchi non sono stra integrati, nei villaggi i bambini si entusiasmano sempre molto quando vedono un buffo bianco attorno. Alla fine del mio viaggio il mio colorito e’ abbastanza dorato, spero che si colga la sfumatura in contrasto alla solita bianchiccia di origine Britannica post coloniale. Del resto, come ripeto, la nostra localizzazione a sud dell’europa e’ il punto di contatto sufficiente. Mi capisco molto meglio con i botswani che con i tedeschi.
beh direi che ormai puoi sostituirti al tour operator vecchia!! altro che limo Hire. "K. Hire & Co." gira il botswana come casa tua!! per il marchio e lo slogan voglio essere retribuito però... convenzioni con le catene di pollo fritto e b&b per tutti. potresti farti pagare con tubi di sputi con una proporzione di 1 euro 10 sputi. e apri il business del campionamento! ogni 100 sputi un safari in omaggio.....
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